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Questo disturbo è composto dalla presenza di caratteristiche che si possono manifestare in una grande varietà di forme. La prima caratteristica è rappresentata dalla presenza di ossessioni, ovvero pensieri, dubbi, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti che affliggono l’individuo che li vive come intrusivi, invasivi, indesiderati, inappropriati e spiacevoli, causando ansia e disagio marcati.
L’individuo, che riconosce che tali pensieri, immagini, impulsi (ossessioni) siano frutto della propria mente, tenterà inutilmente di sopprimere, ignorare o neutralizzare le ossessioni mettendo in atto delle compulsioni.
La compulsione, seconda caratteristica che compone questo disturbo, viene definita o come un comportamento osservabile (toccare degli oggetti, lavarsi le mani, non toccare alcune cose) o come un’azione mentale ripetitiva non osservabile (ripetere alcune frasi o parole, contare) messe in atto per ridurre l’ansia o per sconfiggere, allontanare, l’ossessione.
Nel linguaggio colloquiale si parla più di manie che di ossessioni, utilizzando comunque questo temine per definire una fissazione inquietante, un rituale o un comportamento messo in atto per impedire all’ansia di prendere il sopravvento.
La compulsione è un’azione intenzionale, un comportamento volontario messo in atto deliberatamente, anche se può diventare abituale ed automatico quando è ripetuto più volte nel corso della giornata, sempre uguale, con precise regole, tanto da divenire un vero e proprio rituale.
Le ossessioni e le compulsioni oltre a non avere un collegamento realistico tra di loro occupano molto tempo ogni giorno nella vita della persona, limitando eccessivamente le sue attività quotidiane e creando un disagio clinicamente significativo, soprattutto nelle aree personali, lavorative e sociali.
Anche se più comunemente le persone con questo disturbo presentano sia ossessioni che compulsioni, l’una può essere presente senza l’altra.
Il contenuto delle ossessioni/compulsioni può assumere le più svariate forme, anche se alcune tipologie più ricorrenti potrebbero essere: lavaggio e pulizia, controllo, ripetizione e conteggio, ordine e simmetria.
All’interno della macro area dei Disturbi ossessivo compulsivi troviamo anche:
Disturbo da Tricotillomania: dove la persona in modo ricorrente tende a strapparsi peli o capelli presenti in qualsiasi parte del corpo o in un’area specifica. Questo costante bisogno di strapparsi i peli, accompagnato da inutili tentativi e sforzi per cercare di ridurre o interrompere l’atto dello strappamento, conduce alla perdita di peli o capelli in una o più aree del corpo.
Disturbo da escoriazione: dove la persona in modo ricorrente tende a stuzzicare ripetutamente la pelle in qualsiasi parte del corpo o in una specifica area. Questo ricorrente bisogno di stuzzicare la pelle, accompagnato da inutili tentativi e sforzi per cercare di ridurre o interrompere l’atto dello stuzzicare, provoca lesioni cutanee in una o più aree del corpo.
Disturbo di dismorfismo corporeo: dove la persona percepisce un eccessiva ed elevata preoccupazione per uno o più difetti relativi al proprio aspetto fisico. Difetti che non sono osservabili oppure che agli occhi di altri appaiono lievi o difficilmente osservabili. La persona in risposta all’eccessiva preoccupazione mette in atto comportamenti ripetitivi o azioni mentali frequenti, come ad esempio il guardarsi continuamente allo specchio, o il confrontarsi con l’aspetto degli altri. I comportamenti e le azioni mentali messe in atto loro occupano molto tempo ogni giorno nella vita della persona, limitando eccessivamente le sue attività, la sua libertà ed autostima.
Disturbo da accumulo: La persona che ha questo disturbo percepisce un eccessivo disagio nel liberarsi degli oggetti a prescindere dal loro valore reale, ha difficoltà a gettare via i propri beni, sente un esagerato bisogno di a conservare gli oggetti, con la conseguenza di uno smodato accumulo di cose che ne congestionano gli spazi vitali e ne compromettono l’uso previsto. Gli spazi vitali vengono sgomberati solo grazie all’intervento di terze persone. I comportamenti e le azioni messe in atto vanno a limitare eccessivamente le attività delle aree personali, lavorative e sociali.
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